lunedì 3 gennaio 2011

MicroCarver - 3

di Dante Cruciani

Perché mi fai ripetere dieci volte?
Da circa un anno girava il mondo sui cargo commerciali. Telefonava solo alla nonna, mezza sorda, così poteva restare in silenzio. Passava ore alla balaustra immaginando il fondo del mare, popolato da escrescenze fosforescenti e tentacoli senza capo.

Non dirmi "no, dai" sai
- Ti odio.
- No, dai.
- Non dirmi “no, dai" sai.
- No, dai.
- Guarda che urlo! Urlo? URLO!
- No, dai.
Michele sentì smorzarsi la volontà. Se ne andò in camera da solo, a piangere. Ma non ci riuscì.

Buchi sulla biancheria
Il tempo atmosferico aveva un che di perverso, in quei giorni di maggio. Ero in cassa integrazione da un paio di settimane e non riuscivo a fare altro che fumare sul balcone della cucina, cercando, con la cenere, di colpire le persone alla fermata dell'autobus, tre piani più in basso. Con la pioggia, tiravo anche i mozziconi sugli ombrelli aperti, sperando di appiccare. Mia madre mi telefonava solo quando la vicina del piano sotto si trovava i buchi delle sigarette sulla biancheria.
Non aveva neanche più bisogno di dirmelo. Alzavo il telefono e diceva: Hai capito.
Ho capito, rispondevo.

Santa Lucia
Lei gli aveva scagliato contro la stautetta di gesso di Santa Lucia senz'occhi, comprata in Sicilia. Lui l'aveva presa al volo, perché ci teneva, ma mentre cercava di parlarle, per chiarire la situazione, lei l'aveva già colpito in testa con la graticola di san Lorenzo.

Vuoi dirmi chi sei?
Non è complicata la pesca al luccio, pensava Francesco. Basta una lenza robusta e un'esca viva, o mobile. Basta un pescetto, pensava, che attiri il luccio all'amo. Sul catamarano tutti dormivano. Le stelle erano innumerevoli. Monica l'aveva dimenticato. E infatti, la mattina dopo, non lo riconobbe e ci vollero delle ore per convincerla che erano sposati da un paio di anni.

Un giorno avevo vomitato sul gatto
Ero sbronzo da giorni, da mesi, da anni, da non ricordo quando, e non ricordo cosa facessi, cosa pensassi. Avevo imparato a non barcollare, a non biascicare (se non in caso di necessità), a non stare male, nè svenire in luoghi pubblici. Un giorno avevo vomitato sul gatto e lui, da allora, contro natura, aveva deciso di non pulirsi più. Non si leccava. Ma quando mi vedeva tentava di strofinarsi sulle mie gambe. Non so. Mi sembrava che avesse uno sguardo vendicativo.

In che senso scusa?
- Mi passi il pane?
- Non so cosa ti è successo oggi. Sei cambiato. Cos'hai?
- In che senso scusa? Ti ho solo chiesto il pane.
- Non parlarmi così, eh.
- Ma io volevo solo...
- No! Tu sei pazzo. PAZZO.
Michele si sentiva frastornato, vide la galassia lontana, le stelle, la nascita di piccole nane gialle, la loro morte, i buchi neri, e solo dopo, dopo di ciò, un piatto di ceramica lo colpì sulla fronte.

qui gli altri MicroCarver

2 commenti:

  1. Scusate se m’intrometto con un altro discorso; ma c’è nessuno che vuole venire con me in Brasile a impallinare Battisti?
    No perché oramai sembra diventato lo sport nazionale...

    Aspettando adesioni e suggerimenti sulle modalità del delitto
    ****BUON ANNO****

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  2. Solo se viene anche Torreggiani.
    BUON ANNO!

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