Voi pensate che sto blaterando, ma la cassetta gialla che conteneva 16 giochi, tra cui una versione squadrata di Wonderboy*, voi la ricordate, anche solo per inconscio collettivo... Ascoltate: si racconta, in certi forum ignoti ai più, sul limitare esterno dell'internet, di programmatori mitologici, intenti ad inventare giochi rivoluzionari, storie più avvincenti, sistemi di controllo più intuitivi. E di altri, costretti a inseguire, di notte, spinti da un'immaginazione grossolana, resa selvaggia dalle ore di compilazione.
Voi dovete immaginare la scena di questo programmatore, di questa povera creatura molle alle prese con un arcade a scorrimento orizzontale. Dovete vederlo mentre cerca un concetto che non sia la solita astronave, mentre pensa che, per essere originale, il concetto debba essere qualcosa che nessuno aveva mai sognato prima: non avevano avuto fortuna anche i giochi con gli idraulici? Idraulici che sconfiggevano tartarughe a testate? Ascoltatemi: così sono nati i Cammelli Estinti. Cammelli che occupavano un quarto dello schermo, arrivati dallo spazio; cammelli che con lo sputo distruggevano i nemici, una scatarrata gialla dai contorni frattalici. Cammelli volanti, su e giù, senza ali. Sullo sfondo, piramidi, talvolta il profilo di una sfinge. Cammelli alla ricerca di un bene semplice, una vita egizia e armoniosa, ma condannati a una morte immediata a causa della mole tragica.
Voi dovete visualizzare un videogioco ambizioso, travestito da scherzo; oppure un passatempo coi contorni dell'Opera Minore**; pieno di magagne, di incoerenze, programmato male; farcito di citazioni che si vorrebbero pregne: Pong, il capostipite, l'esempio di creatività fluida e irraggiungibile; il topos delle fortificazioni di Space Invaders rivisto con l'occhio delle conoscenze fisiche contemporanee; e Pacman, angosciato dai fantasmi, figura del programmatore... (Ma lo sentite l'autore? Lo sentite che si agita tra i bit e teorizza? Teorizza su tutto? Sulla programmazione? Sull’esperienza ludica? Sulla filosofia dei videogame? Sull’esoterismo dello scrolling? Sull’epica dei pixel? E in questo modo prova a rendersi inattaccabile? E lì, con quell’ombra di baffi, si lamenta di come le case di produzione non riescano a star dietro alla sua velocità? Lo sentite?)
(Voi dite che è paraculismo. Aspettate, c'è un rumore. Ecco, è la voce dei Cammelli Estinti... Essi ci parlano. Parlano a noi, che li sappiamo ascoltare, dal passato dei linguaggi di programmazione. E dicono: “Nitidamente, sommariamente, maestosamente, evidentemente, sparutamente, disarmonicamente, apparentemente, veracemente, decisamente, generalmente, apparentemente, ulteriormente, fuggevolmente, instancabilmente, minacciosamente, evidentemente, minuziosamente, egualmente, lentamente, frontalmente, ulteriormente, completamente, talmente, talmente, solamente, solitamente, eventualmente, lievemente, intensamente, contemporaneamente, esternamente, debitamente, grandemente, diversamente, fatalmente, minimamente, raramente, apparentemente, apertamente, letteralmente, tremendamente, ingenerosamente, eventualmente, progressivamente, incidentalmente, minimamente, continuamente, improvvisamente, immediatamente, inavvertitamente, rapidamente, pallidamente, immensamente, francamente, perfettamente, assolutamente, definitivamente, fisicamente, fisicamente, ignominiosamente, immediatamente, immediatamente, fisicamente, angelicamente, semplicemente, inaspettamente, impietosamente, sperabilmente, immediatamente, suppostamente, inutilmente...”)
*chiamato per ragioni di copyright Avventure del ragazzo preistorico sullo skateboard
**epperò significativa
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