giovedì 30 dicembre 2010

Distinta Sanjuro - Le cinque querelle letterarie italiane del 2010

e che il Baretti abbia pietà di noi

di Gualtiero Bertoldi

5 – Partiamo con una baruffa di cortile, uno scambio di commenti e post non richiesti fra il nostro intellettuale da salotto Ikea preferito (il salotto Ikea, non l’intellettuale) Matteo Bordone, e il sempre vigile (davvero, mai che se ne perda una, quando qualcuno parla di lui in un qualsivoglia luogo eccolo che fa la sua comparsa a rintuzzare commento su commento (c’avrà qualcosa tipo il senso di ragno)) Tiziano Scarpa. La materia del contendere non è interessante (la solita solfa sul come e cosa uno scrittore dovrebbe scrivere), quanto la dialettica che si sviluppa fra i due. Di quale tipo sia, lascio a voi decidere.

4 - Saviano. Basta la parola. Gli studenti protestano? Lui scrive una lettera a Repubblica. Il Dal Lago lo blandisce? La Janeczek ci tira fuori il solito brodo allungato. Max fa la porcata editoriale? Il web si scatena. C'è il problema di coscienza nel pubblicare per Mondadori? Apriti cielo. Sono oramai un paio d'anni che non si muove foglia senza che non venga tirato in mezzo (o decida lui sua sponte di intervenire) Saviano. Fra qualche altro anno verrà probabilmente ricordato come il lady Gaga dell'agone letterario italiano.

3 - È stata la Grande Polemica dell'Estate: il ruolo dell'intellettuale italiano nella società e nell'industria culturale italiana (qui un esempio, ma se andate sugli archivi di luglio e agosto di Stilos o Nazione Indiana trovate anche altri interventi). L'estate a cui mi riferisco è quella del 1977, ovviamente.

2 - Gli under 40. Altro argomento di un'acutezza spaventosa, imposto da quegli artisti del trollaggio critico-letterario a nome Archibugi e Cortellessa. La raccolta completa di link a riguardo la trovate sul sempre valido Zarizin (è un blog che cambia spesso nome ma non indirizzo); qui, a voler fare una superstringa di tutta la pappardella in questione, viene fuori qualcosa del genere – cosa deve fare uno scrittore under 40 italiano, o uno scrittore italiano in generale, per essere considerato bravo, ma bravo davvero? Presto detto: bisogna trovare una propria voce; bisogna trovare una propria idea; bisogna analizzare il proprio periodo storico; bisogna trascendere il proprio tempo; bisogna partire da qua; bisogna partire da là; bisogna leggere gli ammeregani; bisogna leggere gli italiani di una volta; bisogna leggere gli italiani contemporanei del futuro; bisogna schifare il successo; bisogna affrontare il sistema mediatico; bisogna pubblicare di meno; ma anche no; in Francia stan messi meglio e non si fanno pippe; macché, in Europa stanno messi con le pezze al culo come noi; il mercato è cattivo; il mercato non è poi così cattivo; non ci son più gli scrittori di una volta: meno male; non ci son più gli scrittori di una volta: che amarezza; il problema vero è la critica; il problema vero è la forma romanzo; il romanzo è morto [no, sul serio, son riusciti a scriverlo ancora]; è tutta una cricca!; è tutta una noia!; è tutto un schifo!; vi siete dimenticati di Ciccio Pasticcio, vergogna; vi siete dimenticati di Lello Vitello, vergogna; no, vergognati tu; no, vergogna tu; vergogna; vergogna.

1 - Al primo posto non poteva che esserci il consueto pterodattilo nello sgabuzzino italiano, ovvero il dilaniante dilemma "pubblicare o no per Abberluscone?" riportato alla ribalta da una riflessione di Vito Mancuso. Fra premesse personali, sedute di autocoscienza, note a margine, alzate di scudi, rigiri di accuse, distinguo e proclami, il tutto s'è risolto nell’ennesima occasione nella quale s’è scritto e s’è straparlato sostanzialmente di se stessi, di quello che s’è fatto-detto-vissuto-lottato-conquistato-contraddizionato-liberato-etceterato, e non di un qualche metodo o sistema per seppellire il sempre presente pterodattilo.


**bonus track**
il dialogo monologante (o il monologo dialogico, fate voi) fra Lucio Angelini e Marco Candida a riguardo della pubblicazione di quest'ultimo sul tomo Best European Fiction (qui, qui e qui, in ordine cronologico) non sarà stato molto rilevante a livello generale, ma ha assicurato dei buoni quarti d'ora di esuberanza e gaiezza

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