venerdì 11 febbraio 2011

Rassegnazione stampa

Ovvero il web letterario italiano riassunto in una manciata di comodi paragrafi per chi è troppo occupato a far causa allo stato.


Mi sarebbe piaciuto sgomberare subito la stanza dall'elefante che ha occupato il web, e non solo il web, nel mese di gennaio (elefante drappeggiato di striscioni recanti la scritta ROGODILIBRI) semplicemente segnalando la completissima rassegna dedicata all'argomento dalla Lipperini - rassegna che comprende interventi, link, aggiornamenti continui sulla situazione, riflessioni scaturite e azioni intraprese a proposito. Poi però, prendendo sempre spunto dal blog della Lipperini, scorrendone le pagine si nota subito come sia già presente un Nuovo Ingombrante Elefante (da ora in poi, e per tutte le prossime volte, NIE (e poco importa se l'acronimo vi può far pensare ad altro)). Il NIE nella stanza di questo mese reca su di sè la scritta RUBYGATE, e anche qui l'argomento è coperto con relative quintalate, quasi sempre interessanti e ben sviluppate, di parole, video, commenti e segnalazioni (vedi anche i post dedicatigli da Nazione Indiana). Mi sembra però che ci sia un problema con tutto questo rincorrere le porcate, metaforiche e letterali, che i circoli del potere provano a propinarci di volta in volta. Ho cioè come l'impressione che si continui a prendere la parola inserendosi in cornici di discussione imposte (più o meno consapevolmente non saprei dire, ci vorrebbe qualche teorico dei complotti), in campi delineati prima di tutto da altri. Certo, sono azioni che vanno compiute e parole che devono essere scritte, ma mi pare che non si faccia altro che rispondere a qualcosa di preimpostato, di programmato a ottenere un certo tipo di effetto - che magari è l'unica cosa che si può fare in questo momento, vista la distribuzione dei poteri e delle possibilità di intervento in campo, ma non ne sarei così sicuro. Un sentore di questo tipo lo si ritrova in un post stesso della Lipperini, dove si parla di frame - Lipperini che porta avanti da anni tutto un discorso articolato e non scontato sul femminile, e che poi si ritrova a dover fare i conti con categorie mostruose come donne perbene e donne permale, proposte appunto da altri.

Che poi, ecco, si potrebbe provare noi a sovrapporre i nostri frame sui discorsi che ci vengono calati (tipo così)
Oppure fare come ha fatto Finzioni, approntando delle simil-schedature bibliografiche di alcuni autori presi in mezzo a 'sta roba dei libri messi al bando (schede che purtroppo però scadono più che altro nell'agiografia). Oppure ancora si potrebbe prendere spunto da questa demolizione di un articolo della Avallone a opera dell'Inglese (ovvero prospettando un reimpiego letterario di tutta la materia).

Comunque, visto che ho citato Finzioni, c'è senz'altro da segnalare una serie di post dedicati a quella gran opera della letteratura italiana che è Il Labirinto Femminile di Alfonso Luigi Marra (anche se i veri capolavori sono ovviamente gli spot pubblicitari con la Arcuri, il Mora, e altri) - post che hanno assunto un vago sapore di epopea manzoniana con l'intervento dell'avvocato del Marra nei commenti di uno degli stessi.

In primissima linea sul NIE Rogodilibri sono stati i Wuming, che però sul finale si sono un po' savianizzati.  Certo, a veder l'immagine è stato interessante scoprire che seguono Catastrofe, ma quel paragrafo finale sulla rabbia come caldaia che ti porta avanti ma-non-dobbiamo-diventare-cattivi-sennò-è-sempre-il-77 fa cadere le braccia (fermo restando che la vignetta linkata è un obbrobrio). C'è poi anche questa cosa di Tolkien, sempre sul discorso di inserirsi in frame proposti da altri: quelli di Casa Pound si prendono Harlock e Corto Maltese? Allora noi ci prendiamo Tolkien! (senza contare la figurinapaninizzazione di personaggi e autori che sembra aver oramai sostituito il concetto di canone) [aggiornamento del 14/2/2011: come fa notare Anonimo nei commenti, la savianizzazione dei Wuming era una beffa. Peccato che tale non si sia rivelata anche la reconquista di Tolkien]

Mi fanno sempre molto sorridere i post di Scarpa su Il Primo Amore: che scriva del suo cavallo di battaglia (ovvero di un qualsiasi tema legato al sesso (in questo caso le malattie veneree)), o fintamente si sorprenda dell'operare giornalistico, riesce sempre a ficcarci in mezzo che lui ha scritto questo, questo, e quest'altro tomo (giustificandosi con riferimenti colti, o con la scusa della riflessione sul ruolo dello scrittore, o con il fatto che il pezzo è stato pubblicato su Smemoranda 2011) (ma la stampano ancora?) (io ho sempre avuto il diario di Dylan Dog).

Sul romanzo e il sito di Genna si sono rinnovati graficamente; purtroppo però non ho avuto tempo di leggere niente, visto che avevo testi più importanti ai quali dedicarmi (questo, per dirne uno).

Apre Punto Critico, si afferma Maciste (avvertenza: tutto quello che vi leggerete è vero, non date ascolto al disclaimer), trionfa Inutile.

Per concludere, segnalo questa piccola recensione di Generazione Otaku da parte del Falco su minima et moralia (opera che ho letto lo scorso novembre, e che, interesse per il Giappone a parte, è davvero un bel testo di filosofia applicata alla sociologia e all'analisi della cultura); un piacevole esperimento di racconto in 499 caratteri di lettura lenta; la nascita di sugaman, la nuova impresa d'editoria elettronica del Nori e del Bonino. Il primo libro proposto non poteva che essere uno fra i tanti scritti del Nori stesso - nel mio piccolo, come seconda opera proporrei la seguente.

5 commenti:

  1. Se permetti, alla tua rassegna manca la scandalosa censura del Nostro, ad opera proprio di Lipperini e compagni.

    RispondiElimina
  2. Quella dei wuminghi era una parodia della filippica di Saviano contro gli studenti kattivi. Nei commenti al post che linki rivendicano la beffa. AGE

    RispondiElimina
  3. Fondazione: da una parte la censura, dall'altra il revisionismo - non se ne esce vivi da questi anni 0! (peccato che non possiate pubblicare la risposta che v'ha spedito la Lipperini, ché m'incuriosiva assai)

    Anonimo: ah, è vero, ho visto adesso. Certo però che se la sbeffeggiata avesse riguardato la roba su Tolkien sarebbe stato pure meglio.

    RispondiElimina
  4. Potresti chiedere a lei. Forse dopo un paio di settimane le sarà passata la stizza.

    RispondiElimina
  5. Fondazione: quasi quasi un pensiero ce lo faccio

    RispondiElimina