lunedì 22 novembre 2010

MicroCarver - 1

di Dante Cruciani

Neve
- Nevica, disse lui.
Proprio in quell'istante il bambino si mise a piangere e un piccione, instupidito dal freddo, colpì la finestra della veranda.
Lei lo guardò, come fosse stata colpa sua.

Trattori
Il fratello di mio padre aveva un'officina. A quel tempo riparava soprattutto trattori. Aveva perso due dita in non so quale incidente. Di notte non riusciva a dormire perché, diceva, sognava l'odore del grasso. Sua moglie faceva le parole crociate.

Vuoi dirmi che hai ancora fame?
Quel giorno il fratello di Francesco partì per andare a pescare trote e non si fece vedere per cinque anni. Sua madre smise di parlare, e il cane morì. Quando tornò disse solo: Ho fame. In quel momento Francesco capì tutto.

Ho buttato via tutto
- Ho bisogno di un goccio.
- Non c'è niente.
- Cosa?
- Ho buttato via tutto.
Michele aprì l'armadio e fissò il vuoto per quasi due ore. Si sentiva sudato dentro.

Tasti
Quando lavorava al computer, Ettore si estraniava. Sua moglie allora si rigirava nel letto ogni volta che lui premeva sui tasti, sperando che la notasse. Tutte le sere il gatto portava a casa un animale morto diverso.

Pioggia
- Piove, disse lui.
Proprio in quell'istante il bambino si mise a piangere e un'anatra dal torrente vicino si alzò in volo.
Lei guardò il bambino come se fosse colpa sua.

Loro non sono spazzini
Ci sono spazzini e spazzini, pensava Ettore. Quelli che vorrebbero essere dirigenti, avere due cellulari, un Suv, e poi quelli come me. La teoria delle stringhe.

Vuoi dirmi che non hai il cappello?
Quel giorno il padre di Francesco partì per andare a pescare carpe e non si fece vedere per dieci anni. Sua madre smise di bere, e l'altro cane morì. Quando tornò disse solo: Avevo dimenticato il cappello. In quel momento Francesco pensò che non aveva capito molto.

Niente
- E poi mi ha detto: faccio il mio lavoro. Vuole farlo lei?
- E tu?
- Niente.
- Bel lavoro di merda, dovevi dirgli.
Michele avrebbe voluto far finta di essere morto, piuttosto.

Càpita
Prima di morire, Robert Louis Stevenson tossì tre volte.


(continua)

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