giovedì 10 marzo 2011

Se non riesci a dormire, piuttosto...

di Lopizia Starna


Io ebbi, con accezione di mania, un vezzo. 
Quello di dormire.
Di notte.
Nel letto.
Ma questa cosa  mi fu preclusa.
Sempre.
Il riposo diurno, al contrario, è una cosa che mi funzionò sempre. Molto bene. Benissimo. Vivere questo jet lag  fu affannoso. Avrei dovuto trasferirmi in Australia. Anche se, gli squali, per esempio, che in Australia sono innumerevoli come in pianura le zanzare tigre, avrebbero gravato sulla mia condizione onirica, ché di essi ho terrore. Tanto che non presi  mai in considerazione l’opportunità di trasferirvimici.
Fatto sta che quando il mio compagno si alzava per fare colazione, spesso mi ritrovava come mi aveva lasciata prima di andare a dormire, lui sì, sveglia e un po’ grigia di carnagione e a volte gialla dalla nicotina appiccicata al viso. E questa cosa non la apprezzò, neanche una volta. Scuotendo la testa calva  mi disse spesso: “Tu sei pazza”. E questo apprezzamento qua, sono io che non lo accolsi bene, mai. Allora scattarono  sensi di colpa e  vergogne assassine.

Un altro fatto è che assai contraria all’ausilio di psicofarmaci et similia, fui, fin dall’infanzia. Epperciocché la condizione di cui sopra parlai si protraeva tra i “tuseipazza” e i miei cali di energia diurna. I quali cali nemmeno con l’attività lavorativa si sposavano parecchio e con il fatto che, non contando più gli anni di età su quattro mani e addirittura neanche su sei, la pelle aggrovigliata del viso, il mio, diventò motivo di depressione. Che accentuava l’impossibilità di riposo notturno, rinvigorita anche dai sensi di colpa e vergogne assassine sempre di cui sopra alle righe precedenti spiegai  nel dettaglio.
E quindi assolutamente, senza dubbio, dovetti  doverosamente. Trovare una soluzione.
Allorquando m’imbattei in una brochure fustellata, in cartoncino spesso, stampa argentata fronte retro. Stava attaccata alla sella del mio moto-scooter, quando la estrassi e dopo averla letta  ne compresi, a grandi linee, i contenuti. Essi recitavano, con accento Sciekspiriano, circa, che recandosi presso l’A.A. (agenzia abracadabra) il trattamento a ioni ionizzati criogenetici plus, avrebbe risolto in modo definitivo qualsiasi alterazione del ciclo mio del sonno. Inoltre, e questo  parve allettante più del resto, un massaggio Californiano era incluso.
La decisione presa mi portò di fronte ad un portone senza porte. Quindi entrai senza aprire o chiudere. Nulla.
Più facile. Come facile la procedura di inizializzazione ai servizi, la firma di deresponsabilizzazione totale certificata dal Ministero Qualunque, le coordinate bancarie per il bonifico, l’opera di svestizione dai miei abbigliamenti e di vestizione con i Loro, sempre certificati, ma non dal Ministero Q., da quello Di Perfezione e Pragmatismo e da ultimo l’inizio della procedura.
“Eliminazione combinata della memoria a lungo e breve termine con attacchi criogenetici e bombardamenti ionizzati atti a stabilizzare le interconnessioni sinusali.”
Interessante. Esaustivo. Conveniente.
Bello!
La teoria, secondo cui l’alterazione del ciclo sonno-veglia è causata da un sovraccarico di memoria, è, posso dirlo, una cosa che mi sembrava giusta. Bella! Interessante. Esaustiva. Conveniente.
Lo ripeto. E lo sconsiglio.
Ora, a casa, dopo l’intervento, mi concentro.
Ma non ricordo. E cercando le memorie criobombardate mi riconcentro. Sottolineo che, il concentrarmi, porta via una paio d’ore. E questo sforzo mi spossa. Affinchè mi sopraggiunge la sfinitezza, e mi addormento. Per dieci minuti tutti di fila. Uno dietro all’altro. Poi  mi risveglio. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila.
Poi mi risveglio. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. Poi mi risveglio. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila. E mi riconcentro. E mi sfinisco. E mi ridormo. Per altri 10 minuti tutti di fila…
Poi, dopo settimane così, prendo un tavor.
Eccheccribbio.

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